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Lapide per Vincenzo Cecchi, Cimitero di Bonazza. Autore Marco Ramerini
Lapide per Vincenzo Cecchi, Cimitero di Bonazza. Autore Marco Ramerini

Vincenzo Cecchi: un abitante di Bonazza morto soldato in Libia nel 1913

Scritto e Ricercato da Marco Ramerini.

Nel cimitero di Bonazza attaccata ad un muro c’è una piccola lapide che riporta queste parole: “A perenne memoria del compianto Vincenzo Cecchi, morto in Libia il dì 24 settembre 1913, nell’età di anni 22, la famiglia e gli amici. Q.R.P.” Incuriosito ho voluto provare a scoprire chi fosse Vincenzo Cecchi.

Vincenzo nacque il 20 novembre 1891 nel comune di Barberino Val d’Elsa, all’epoca il comune di Tavarnelle ancora non esisteva, sarebbe sorto due anni dopo (1893), e quindi tutto il territorio di Barberino e Tavarnelle era allora un unico comune come lo è di nuovo oggi. Vincenzo era figlio di Antonio Cecchi e di Enrichetta Fanetti. Faceva il contadino ed era analfabeta, era alto 155 centimetri e mezzo, un altezza medio-bassa per l’epoca. Aveva capelli lisci e castani, una dentatura sana e un colorito bruno, tra i segni particolari viene riportata una cicatrice alla fronte.1

Vincenzo era della classe di leva 1891 e inizialmente, il 21 aprile 1911, fu lasciato in congedo illimitato. Pochi mesi dopo però, il 21 ottobre 1911 fu chiamato alle armi e il 2 novembre 1911 cominciò il servizio militare nell’86° Reggimento di fanteria.

Il 16 settembre 1912 entrò a far parte del 20° Reggimento di Fanteria, si tratta del 20º Reggimento Fanteria (Brigata “Brescia”) che partecipò alla Guerra italo-turca. Due giorni prima, il 14 settembre 1912 Vincenzo si era imbarcato da Messina alla volta della Tripolitania e della Cirenaica.

Di quello che Vincenzo fece in Libia non ho trovato traccia, ma doveva essere, almeno nell’ultimo periodo di stanza a Tobruk. Questa città della costa libica è il miglior porto naturale della regione e fu occupata dalle truppe italiane il 4 ottobre 1911, quando vi sbarcò l’equipaggio della nave “Vittorio Emanuele. Tobruk fu la prima cittadina della Libia occupata dagli italiani durante la guerra Italo-Turca.

Vincenzo non tornò mai più in Italia, infatti morì, in seguito a “febbre tifoidea”, a Tubruk in Libia il 24 settembre 1913. La causa della morte di Vincenzo, la febbre tifoide è una malattia infettiva causata dal batterio Salmonella enterica sierovariante typhi (Salmonella Typhi). In passato, prima degli antibiotici, un 10% dei malati di questa malattia moriva per complicanze del tifo addominale.2

La durata del servizio di leva era stata modificata nel 1910 dalla riforma Spingardi, e nel 1911, anno di inizio della leva per Vincenzo, la durata del servizio militare obbligatorio era stata ridotta a due anni.3 Quindi la morte di Vincenzo avvenne a meno di un mese prima del termine del suo servizio di leva. Un vero destino avverso. Il suo corpo credo che riposi da qualche parte in Libia, anche se la scritta al termine della lapide “Q.R.P.” potrebbe stare ad indicare “Qui Riposa in Pace” e che potrebbe far presumere che sia stato sepolto a Bonazza, ma lo credo molto difficile. La famiglia forse ricevette una medaglia, infatti nel foglio matricolare risulta che venne autorizzato a fregiarsi della Medaglia commemorativa della Guerra Italo-Turca 1911-1912.4

Lapide per Vincenzo Cecchi, Cimitero di Bonazza. Autore Marco Ramerini
Lapide per Vincenzo Cecchi, Cimitero di Bonazza. Autore Marco Ramerini

NOTE:

1Distretto Militare Firenze Ruoli Matricolari: Foglio Matricolare di Vincenzo Cecchi: 46940 – 247 – topogr. 804, 60/III

2Febbre Tifoide, Istituto Superiore di Sanità

3Virgilio Ilari “Storia del Servizio Militare in Italia” Vol II, Collana del Centro Militare di Studi Strategici, (1990), pag 192

4Distretto Militare Firenze Ruoli Matricolari: Foglio Matricolare di Vincenzo Cecchi: 46940 – 247 – topogr. 804, 60/III

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