Sono in corso degli scavi archeologici alla Pieve di San Pietro in Bossolo a Tavarnelle Val di Pesa. Le campagne si svolgeranno annualmente per alcune settimane nell’arco di tre anni. La prima è iniziata a luglio 2020. La campagna di scavi è portata avanti dai Laboratori Archeologici San Gallo e finanziata dal Comune di Barberino Tavarnelle e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.
LA RICERCA DI DUE CASTELLI
Motivazione principale degli scavi è indagare sulla presenza nella località di due castelli medievali, la cui esistenza è testimoniata in alcune fonti storiche. Nel 1038 si testimonia oltre alla pieve l’esistenza di un castello di San Pietro in Bossolo. Probabilmente il castello in questione era in quel periodo solo una torre.
Successivamente, pochi anni dopo la distruzione di Semifonte, nel 1213, un altro documento testimonia che gli abitanti che vivevano attorno alla pieve promisero al vescovo Giovanni da Velletri (vescovo di Firenze dal 1205 al 1230) di edificare un nuovo castello sopra il poggio della pieve in Bossolo. Questo castello sarà chiamato castello di San Giovanni. Entrambi i castelli, sia quello dell’XI secolo che quello del XIII secolo, erano di proprietà del vescovo di Firenze.
Questa antica pieve è citata fin dal 990 d.C., ma la presenza di edifici nell’area della pieve è molto più antica. A testimonianza di ciò nel 1767 nel piazzale davanti alla chiesa fu ritrovata un lapide in marmo. Si trattava di una lapide funeraria cristiana risalente al 423 d.C.. La lapide che aveva delle iscrizioni con dedica del marito alla moglie deceduta e tre croci con alcune lettere è, purtroppo, andata perduta.
LE SCOPERTE DEL DOPOGUERRA
La chiesa fu danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale e nei lavori di rifacimento della pavimentazione vennero alla luce alcune antiche tombe (una serie di sepolture e tre pozzi sepolcrali). Nel 1956, in occasione di alcuni lavori fatti sotto l’altare maggiore furono ritrovati due frammenti di marmo con bassorilievi risalenti al periodo tra il III e il VI secolo d.C.. In un frammento è rappresentato il busto di un giovane uomo. Mentre nell’altro frammento si vede una palma con un tralcio, quest’ultimo è probabilmente una parte di un sarcofago o di una stele. Entrambi i frammenti erano visibili (1993) nella parete destra della pieve.
Nel 1967 furono eseguiti degli scavi nel piazzale davanti alla pieve. In questa occasione furono ritrovate le fondazioni di due edifici sovrapposti. L’edificio più antico, secondo l’interpretazione dell’epoca, era probabilmente un battistero. Anche se osservazioni più recenti delle foto degli scavi hanno messo in dubbio tale funzione. L’edificio in questione potrebbe essere anche un edificio di età romana tardo imperiale forse un edificio termale.
Sembra che da questo edificio provenga la fonte battesimale ottagonale presente all’interno della pieve fin da prima del 1522. Inoltre sembrano appartenere sempre a questo antico battistero anche i resti di colonne che si trovano nella chiesa e nella canonica oltre al pezzo di colonna utilizzato come basamento della croce di ferro presente all’ingresso del piazzale della pieve.
Nell’area sono stati recentemente ritrovati resti di reperti di età medievale. Davanti alla chiesa, infine, sono stati notati dal Gruppo Archeologico locale (Achu), alcuni affioramenti di strutture antiche. In particolare accanto alla croce di ferro e nel prato davanti alla chiesa.
BIBLIOGRAFIA
San Pietro in Bossolo. Resti di antiche strutture (Alderighi, Baroncelli, Cencetti) in Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana 10/2014 (pp. 284-286)
Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti)