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La ballata del “Pan de santi”

Scritto da Fabio Toccafondi

Quando al mondo c’eran santi
( e ce n’era tanti tanti!)
In un posto un po’ lontano
(voglio dir Castel del piano)
Ci fu un santo assai burlone
Che inventò una gran tenzone
Per veder se i santi buoni
Sconfiggevan gli stregoni

E alle streghe, per contorno,
Fu promesso un gran bel forno.
E’ ovvio, giusto e naturale
Che il ben sconfisse il male
E le streghe e gli stregoni
Alla griglia destinati
Eran tutti disperati.

Ma quel santo assai burlone
Che aveva fatto la tenzone
Disse piano nell’orecchio
A un gran mago vecchio vecchio:
“Questi giovani coglioni
Siano santi o sian stregoni
Hanno preso e dato botte
Per un giorno ed una notte
E finito hanno la guerra
Tutti stesi e stronchi a terra.”

Niente botte per nessuno
Ma la vita per ciascuno
Anche se di ferro o legno
Qui ci vuole un marchingegno
Che in un modo, anche balordo,
Metta tutti un po’ d’accordo.

Non c’è cosa più divina
Che una chicca sopraffina
Che, almen su questa terra,
Serva a spegnere una guerra.
Ecco quindi i santi e i maghi
Ci si buttan come draghi
E d’impegno senza orario
Fanno un dolce straordinario
Che, d’accordo tutti quanti
Vien chiamato “Pan de santi”:
È per grandi e per piccini
Viva viva il sor Corsini!.

Scritto da Fabio Toccafondi