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Isola di Capraia: un paradiso per gli amanti della natura

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L’isola di Capraia si trova a circa 64 km da Livorno, 42 km dall’isola d’Elba, 37 km dall’isola di Gorgona e 31 km dalla Corsica. L’isola ha 355 abitanti (2007) e una superficie di 19,30 km² le sue coste hanno un estensione di 27 km.

Capraia è un isola di origine vulcanica ed è formata da una catena montuosa che raggiunge i 447 metri di altezza con il Monte Castello. Le particolari condizioni climatiche permettono la visita dell’isola in ogni periodo dell’anno, ma il miglior periodo per una visita è la primavera (aprile-maggio) quando l’isola è piena di fiori selvatici. L’isola è un paradiso per i camminatori.

Capraia assieme alle isole di Gorgona, Pianosa, Elba, Giglio, Giannutri e Montecristo fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. L’isola è raggiungibile tramite i traghetti che partono dal porto di Livorno, alcuni fanno scalo anche all’isola di Gorgona, noi all’andata abbiamo preso proprio uno di questi in modo da poter ammirare dal mare anche Gorgona, un isola altrimenti difficilmente raggiungibile.

LA STORIA DELL’ISOLA

In accordo con la tradizione tramandata da Plinio, i Greci furono i primi a sbarcare a Capraia essi le dettero il nome di Aegylon, cioè terra delle capre (un’ altra possibile origine del nome è dall’etrusco “carpa” cioé isola delle pietre). Un primo antico insediamento è stato localizzato nell’area attualmente occupata dal paese nelle vicinanze del forte di San Giorgio.

Attorno ai X-XI sec. a.C. il piccolo insediamento fu trasferito nell’interno nella località chiamata “La Piana”. Succesivamente giunsero sull’isola i Fenici, gli Etruschi e i Romani. Alcuni resti trovati sull’isola di questi primi insediamenti sono custoditi nella torre situata nel porto di Capraia. A partire dal II sec. a.C. l’isola passa sotto il controllo Romano e successivamente diviene ambito luogo di villeggiatura. Ne sono testimonianza i resti di una villa romana trovati nelle vicinanze del porto (dov’è la chiesa dell’Assunta). Durante il periodo romano l’insediamento principale resta quello della “Piana”.

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IL MEDIOEVO

Dopo la caduta dell’Impero Romano l’isola fu lasciata deserta, successivamente, nei primi secoli della cristianità divenne spesso utilizzata come eremitaggio. I monaci introdussero la coltivazione della vite, il vino veniva allora estratto attraverso la pigiatura dell’uva in vasche di pietra i “palmenti”, le cui tracce sono visibili nelle località di Reganico (a sud del paese). Sembra che durante il medioevo l’isola fosse molto popolata e l’insediamento principale restava sempre quello della “Piana”. Capraia fu poi saccheggiata dai Saraceni, e nel 803 e per circa 200 anni rimase disabitata.

Dopo il 1000 fu occupata da Pisa che la tenne fino al 1403, a partire da quest’anno divenne possesso delle famiglia genovese di Simone de Mari. Nel 1507 fu sotto l’amministrazione delle Repubblica di Genova, nel 1540 Capraia fu attaccata e saccheggiata dal pirata Dragut che deportò gli abitanti come schiavi, per fortuna dei capraiesi, pochi giorni dopo il pirata fu sconfitto da Giannettino Doria e gli abitanti liberati.

Dopo questo avvenimento i genovesi ricostruirono il forte di San Giorgio e le torri dello Zenobito e del Porto. Nel 1767 l’isola fu conquistata da Pasquale Paoli, ma quando la Corsica fu venduta alla Francia, Capraia fu restituita a Genova. Dopo il congresso di Vienna divenne parte del Regno di Sardegna. Con l’unità d’Italia a partire dal 1873, un terzo della superficie dell’isola fu usata come una colonia penale agricola, il cui accesso era vietato al resto della popolazione. Fino al 1925 Capraia fece parte della provincia di Genova.

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UN’ISOLA INTATTA

A causa del suo passato di colonia penale l’isola resta quasi intatta. Nel 1986 la colonia penale, che allora occupava quasi due terzi dell’isola, fu chiusa. Il piccolo porto è collegato con il paese di Capraia dalla sola strada asfaltata dell’isola. Il paese, che è dominato dalla fortezza di San Giorgio, mantiene ancora le sue caratteristiche originarie, la Fortezza di San Giorgio, solenne e maestosa, domina il paese di Capraia, ma purtroppo non può essere visitata perchè soggetta a crolli, una prima fortificazione fu costruita dai Pisani nel XII secolo, successivamente, nel XVI secolo i Genovesi la ricostruirono nella forma attualmente visibile.

Altri luoghi d’interesse storico o culturale sono la chiesa dell’Assunta, la chiesa di San Nicola e del Sacro Cuore di Gesù, la chiesa e il convento francescano di Sant’Antonio (costruiti nel 1662), la chiesa di Santo Stefano alla Piana, la Torre dello Zenobito (costruita nel 1516), la Torre della Teja (o Torre della Regina) e la Torre del Porto che è situata all’ingresso del porto di Capraia, questa torre fu costruita dai Genovesi a scopi di difesa essa è ancora in buone condizioni.

TREKKING ALL’ISOLA DI CAPRAIA: ITINERARIO PAESE-STAGNONE-MONTE LE PENNE

L’isola di Capraia è un paradiso per i camminatori. Quando siamo stati a Capraia abbiamo percorso l’itinerario che partendo dal paese, lungo una bella strada medievale, porta alla vecchia chiesa di Santo Stefano (XI secolo), poi proseguendo lungo il sentiero siamo giunti ad un punto molto panoramico sopra la costa occidentale dell’isola, da qui la vista si apriva su Cala del Fondo e Punta del Fondo, davanti a noi le montagne della Corsica.

Prima del punto panoramico un bellissimo prato di margherite fiorite ci aveva dato il benvenuto (era maggio). Dopo una sosta abbiamo proseguito fino al laghetto chiamato Stagnone e poi fino alla vetta del Monte delle Penne (420 metri) da qui la vista domina quasi tutta l’isola. Lo “Stagnone” è un piccolo lago situato a 321 metri di altitudine, si tratta di un bacino naturale di acqua dolce che ha un’estensione di 5000 m² e una profondità di meno di un metro.

La passeggiata è molto bella, se fatta in primavera, perché tutta l’isola è in fiore. Il tragitto percorso può essere fatto in 2-4 ore. Consiglio di portare abbondante acqua e un cappello, perché se è una bella giornata il Sole picchia e non ci sono molti posti ombreggiati durante il percorso.

GIRO IN BARCA ATTORNO ALL’ISOLA DI CAPRAIA

Una delle escursioni più belle da fare a Capraia è il giro dell’isola su una barca di un pescatore. Questa è un escursione davvero bella e interessante e che raccomando di fare. Il giro parte dal porto di Capraia, passa sotto il Forte di San Giorgio e la Torre del Bagno e poi proseguendo lungo la costa orientale dell’isola giunge fino alla bellissima la Cala Rossa e alla Torre dello Zenobito estremo punto meridionale dell’isola.

Capraia
Capraia

Da qui la barca risale la selvaggia costa occidentale con pareti a picco scoscese dove nidificano i gabbiani e altri uccelli marini, questa parte dell’isola è il regno incontrastato dei gabbiani. Si giunge fino all’estrema punta nord dove è un’altra torre d’avvistamento: la Torre della Teja o della Regina. Continuando verso sud lungo la costa orientale si raggiunge nuovamente il porto.

L’itinerario qui descritto si compie in circa 2 ore.

COME ARRIVARE ALL’ISOLA DI CAPRAIA

Gli unici traghetti passeggeri che collegano l’isola di Capraia partono dal porto di Livorno e sono gestiti dalla compagnia Toremar. Qui trovate gli orari e la possibilità di prenotare on line il vostro traghetto per l’isola di Capraia. Il tempo impiegato nella traversata tra Livorno e l’isola di Capraia varia tra le 2 ore e 45 minuti e le 3 ore e 30 minuti.

Scritto da Marco Ramerini

BIBLIOGRAFIA

  • AA. VV. “Toscana” Guide Rosse Touring Club Italiano, 2007
  • Barsotti Gianfranco “Nuova guida Isola di Capraia. Natura, storia, escursioni via terra e via mare, indicazioni turistiche” 2012, Pacini Editore
  • Brizi Fausto “Alfredo D’Andrade e il castello San Giorgio di Capraia. Uno dei più interessanti esempi di fortezze marittime del nostro mare” 2010, ERGA
  • Muscari Paola; Cunico Mariapia “Arcipelago nascosto. Giardini, aranceti, carceri, torri e fortezze delle isole dell’arcipelago toscano” 2012, Olschki
  • AA. VV. “Isola d’Elba e arcipelago toscano. Guida social” 2012, Touring
  • Quilici Folco; Tamagnini Luca “Arcipelago toscano parco nazionale” 2002, Photoatlante
  • AA. VV. “Isola d’Elba e arcipelago toscano” 2002, De Agostini

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